Nel caso in cui si avesse intenzione di mettere a reddito un proprio immobile attraverso un contratto di affitto breve, come nel caso di una casa vacanze, è importante conoscere la normativa riguardante la locazione turistica non imprenditoriale. Quante case si possono affittare senza la partita IVA? Secondo la normativa italiana, non è obbligatorio aprire una partita IVA se si vuole avviare un’attività di hosting per un affitto occasionale di un immobile con lo scopo dichiarato di integrare il proprio reddito. Inoltre, la legge stabilisce un limite massimo di 3 immobili che si possono affittare senza necessità di Partita IVA. Di seguito ecco cosa bisogna sapere a riguardo.
Come aprire una casa vacanze non imprenditoriale
Innanzitutto, la decisione principale da prendere consiste nello stabilire se si desidera trasformare l’affitto del proprio immobile in un’attività di ricezione turistica, quindi in una professione a tutti gli effetti, oppure se si preferisce affittare la propria casa al pubblico in modo occasionale. A seconda delle due opzioni le previsioni di legge differiscono, ma comunque rimangono degli obblighi circa la locazione turistica non imprenditoriale: innanzitutto v’è l’obbligo di segnalazione degli ospiti entro 24 ore dal loro arrivo presso la questura di riferimento (tramite il portale Alloggiati web della Polizia di stato). Di seguito bisognerà raccogliere la tassa di soggiorno richiesta dal comune in cui si trova l’immobile e si dovrà effettuare la registrazione dell’affitto, per fini statistici, sul portale Ross1000.
Cosa si intende per locazione turistica non imprenditoriale?
Per locazione turistica non imprenditoriale s’intende una casa vacanze non imprenditoriale di natura sporadica, non continuativa. Questo tipo d’affitto si rivela particolarmente adatto per affitti occasionali legati a esigenze personali del proprietario, come ad esempio quando si è fuori città per lavoro o vacanza, o se si vuole far affittare un secondo alloggio per brevi periodi; al contrario di un’attività imprenditoriale vera e propria, tali attività sono esercitate in maniera sporadica e meno strutturata, non richiedendo un impegno costante. Quindi in determinate situazioni non vi è la necessità di aprire una partita IVA.
Differenze tra locazione turistica imprenditoriale e non imprenditoriale
Per locazione turistica imprenditoriale si intende un’attività continuativa, con un numero significativo di affitti nel tempo e un impegno regolare nella gestione delle varie prenotazioni. Al contrario, per locazione turistica non imprenditoriale si intende un’attività di hosting sporadica e legata a esigenze personali o a periodi specifici senza troppi obblighi.
Bisogna tenere in considerazione la regolamentazione legislativa. La norma di riferimento italiana per case vacanze e locazioni turistiche è la legge quadro 217 del 1983, la quale dà indicazioni soprattutto generali in termini di sicurezza. In linea generale, per quanto riguarda una casa vacanze gestita in forma non imprenditoriale, non sono necessari né permessi specifici né l’inquadramento come attività commerciale. È richiesto, però, il rispetto di alcune misure di sicurezza, come l’installazione di rilevatori di fumo e monossido di carbonio, la dotazione di una cassetta di primo soccorso e la presenza di estintori nell’immobile. Si consiglia sempre di consultare le normative comunali e regionali prima di avviare l’attività.
Quanti appartamenti posso affittare come privato senza partita IVA nel 2024?
A questo punto, un dubbio più che lecito è chiedersi quante case vacanze si possono affittare senza partita IVA; la legge stabilisce un limite massimo di 3 immobili che si possono affittare senza necessità di partita IVA, superato questo limite sarà necessario avviare un’attività vera e propria. La locazione turistica non imprenditoriale si limita al diritto di godimento dell’immobile, questo vuol dire che si potranno offrire alcuni servizi accessori ai propri ospiti, come ad esempio il servizio di pulizia o la connessione Wi-Fi; tuttavia, non è consentito fornire servizi come la colazione o il noleggio dei veicoli, in quanto questi sono considerati servizi tipici di hotel o bed and breakfast.
Dal punto di vista fiscale, non sarà necessario emettere una fattura per i servizi forniti, ma sarà sufficiente una semplice ricevuta non fiscale. Va sottolineato, inoltre, che la registrazione di un contratto di locazione non è obbligatoria a meno che il soggiorno in questione non superi i 30 giorni consecutivi; in questo caso si andrà a pagare l’Imposta di Registro. Infine, non è possibile detrarre i costi di gestione della casa vacanze in forma non imprenditoriale.
Il Codice Ateco per una casa vacanze senza partita IVA
Il Codice Ateco è un sistema di classificazione delle attività economiche utilizzato per identificare la natura di un’attività imprenditoriale svolta da un’impresa o da un lavoratore autonomo. Per quanto riguarda le attività di casa vacanze svolte senza Partita IVA, il codice Ateco non verrà applicato, poiché quest’ultimo è necessario solo per chi opera per chi opera in forma continuativa e organizzata, quindi in presenza di locazione turistica imprenditoriale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link