La strategia di fake news e dei falsi positivi contro il governo venezuelano prevede di creare un clima di tensione sui social per giustificare interventi esterni da parti di chi, a Washington, mira da anni alle immense risorse di un paese che ha scelto la via della sovranità e dell’autodeterminazione per il suo popolo. Alla vigilia dell’inaugurazione del nuovo mandato del presidente Nicolas Maduro, il piano di destabilizzazione del Venezuela vive nella serata del 9 gennaio un nuovo capitolo che sfiderà la barzelletta della storia, Juan Guaidò.
Dopo una marcetta dove l’hanno accompagnata qualche familiare e stretto intimo, la leader dell’estrema destra golpista, Maria Corina Machado ha tentato la sua ultima carta per fomentare un’invasione: fingere un arresto per mobilitare i suoi seguaci sui social media e creare un clima di tensione dopo che i media occidentali filo guerre di Washington e politici conniventi denunciassero il “regime”.
Nelle immagini sotto la “marcetta”:
Calle Élice: ¿Qué pasó con los opositores y María Corina
Machado este jueves 9 de enero?• @luishugas pic.twitter.com/fCdhfTHplv
— LaIguanaTV (@la_iguanatv) January 9, 2025
Come uscire da un disastro del genere? Simulando un arresto da parte di un governo che mostrava, nello stesso momento, la sua forza con una marcia molto più partecipata a livello popolare e totalmente censurata.
#AHORA Diosdado Cabello, ministro de relaciones interiores: Terminan con la ridiculez de las ridiculeces, mintiendo que el gobierno había capturado a María Corina Machado. Mira, ella está loca porque nosotros la capturemos, y ese era el plan de ella: decir que fue capturada, para… pic.twitter.com/FVpU78fjjE
— Luigino Bracci Roa (@lubrio) January 9, 2025
Dopo pochi minuti dall’annuncio sui social del finto arresto, il piano è scattato e hanno fatto la loro comparsa tutti i politici e media conniventi.
In Italia, tristemente, uno dei primi a “mobilitarsi” è stato il nostro ministro degli esteri.
E in parallelo con la finta detenzione hanno fatto eco della fake news tutti i principali organi di stampa italiani mainstream, finti neutrali come il Fatto Quotidiano e i fact checker indipendenti in piena crisi esistenziale senza il contratto di censore del Web con META.
Peccato che il “colpetto alla Guaido’” di Machado sia stato sgamato subito e la stessa Maria ha dovuto pubblicare un video sulla rete per tranquillizzare tutti sulla sua salute. “Sto bene, sono al sicuro. Oggi è il 9 gennaio. Siamo usciti da una meravigliosa concentrazione. Mi era caduta una borsetta blu con i miei effetti personali, ma ora è tutto a posto. E il Venezuela sarà libero”.
Sottolinea il ministro della comunicazione del Venezuela Freddy Nandez che pubblica il video come: “La manovra di distrazione dei media non è nuova, quindi nessuno dovrebbe sorprendersi. Ancor meno lo è se viene dai fascisti che sono gli artefici dell’inganno. Pochi minuti fa, la destra ha venduto l’idea che MCM fosse stato attaccata e detenuta da “motociclisti del regime”. E in virtù del fallimento della bufala, loro stessi sono usciti allo scoperto per smentirla”. Intervistato dalla giornalista di Telesur, Madelein Garcia, inoltre, il ministro degli interni del governo venezuelano, Diosdalo Cabello, durante la marcia del chavismo molto partecipata (e chiaramente totalmente censurata al momento) ha dichiarato: “Nessuno ha fermato nessuno, la menzogna ha le gambe corte… avevano pianificato tutto, ecco cosa volevano che fermassimo.”
#ÚltimoMinuto| Cuando la mentira tiene patas cortas. pic.twitter.com/Vc8JKRsghF
— Madelein Garcia (@madeleintlSUR) January 9, 2025
La “signora Maria Corina Machado ha tentato un’operazione di falsa bandiera, prendendo in giro quella destra e quel fascismo internazionale che immediatamente sono usciti allo scoperto nella menzogna”, sintetizza alla perfezione il ministro degli esteri della Repubblica bolivariana Yvan Gil sui suoi social.
Il nuovo capitolo di destabilizzazione del Venezuela si conclude così nel ridicolo, come spesso accade all’estrema destra golpista del paese. Resta, in attesa delle scuse ai propri lettori, l’impunità totale alle fake news che godono i media impegnati a fomentare golpe e guerre contro paesi che non si piegano alle “regole occidentali”. E resta la tristezza, immensa, di vivere in un paese che si mette sempre sull’attenti con i suoi principali poteri pubblici e mediatici – sfidando il ridicolo e l’autoumiliazione come in questo caso – al primo scoccare di dita di chi, in questo caso, vuole appropriarsi delle risorse immense del Venezuela.
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