Per la prima volta un aiuto alle lavoratrici autonome, ma devono avere almeno due figli
Meloni lo aveva anticipato e Giorgetti ha fatto il possibile. Il governo vuole aiutare le famiglie. E lo fa con vari provvedimenti, il più evidente dei quali è l’allungamento dei tempi per il congedo parentale facoltativo. Una possibilità in più offerta ai genitori che volessero, o avessero necessità, di stare più tempo con il figlio fino ai sei anni di vita.
Il congedo parentale più lungo
Oltre al periodo obbligatorio per la madre, (di 5 mesi, tra quelli precedenti e quelli successivi al parto e i 10 giorni continuativi di cui può usufruire il padre) dal prossimo anno, a meno di emendamenti in Aula, sono previsti altri tre mesi – facoltativi – pagati all’80% dello stipendio. Fino adesso erano indennizzati soli due mesi, da utilizzare entro il sesto anno del figlio. La nuova legge di Bilancio porta questo periodo a tre mesi.
Bonus nuove nascite
Non è l’unica novità per le famiglie di questa nuova legge di bilancio. Tra i provvedimenti per la natalità da segnalare il bonus nuove nascite da 1.000 euro, per i nuclei familiari on Isee sotto 40.000 euro, per un costo all’erario di 690 milioni.
“Al fine di incentivare la natalità e contribuire alle spese per il suo sostegno”, con la manovra arriva per ogni figlio nato o adottato dal primo gennaio 2025 un “bonus nuove nascite” una tantum da 1.000 euro. L’importo, erogato nel mese successivo al mese di nascita o adozione, non concorre alla formazione del reddito ed è corrisposto per i figli di cittadini italiani, di uno Stato Ue o di uno Stato non appartenente all’Ue in possesso del permesso di soggiorno europeo “per soggiornanti di lungo periodo o titolari di permesso unico di lavoro” o per motivi di ricerca di almeno sei mesi. La condizione è che il nucleo familiare abbia un Isee inferiore a 40.000 euro annui. Il costo è di 330 milioni nel 2025 e 360 milioni nel 2026.
Bonus Nido
Esteso a tutti (e non solo più a quanti hanno un altro figlio di età inferiore a 10 anni) e reso strutturale il bonus nido previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024, per i nuclei familiari con un Isee fino a 40mila euro. A sostegno della misura vengono stanziati 97 milioni di euro per il 2025, 131 milioni di euro per l’anno 2026, 194 milioni di
euro per il 2027, 197 milioni di euro per il 2028 e 200 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2029. Confermata anche l’esclusione dell’assegno unico del computo dell’Isee per la richiesta dell’agevolazione.
Bonus per mamme lavoratrici autonome
Il bonus mamme lavoratrici con almeno due figli è esteso anche alle lavoratrici autonome, si legge nel ddl Bilancio depositato alle Camere. A decorrere dall’anno 2025 è riconosciuto, nel limite di spesa di 300 milioni di euro annui, un parziale esonero contributivo della quota dei contributi previdenziali per le lavoratrici dipendenti, a esclusione dei rapporti di lavoro domestico, e autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi d’impresa in contabilità ordinaria, redditi d’impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione e che non hanno optato per il regime forfetario.
Le lavoratrici devono essere madri di due o più figli e l’esonero contributivo spetta fino ai dieci anni del figlio pi∙ piccolo e, a decorrere dall’anno 2027, se madri di tre o più figli, l’esonero contributivo spetta fino ai 18 anni del figlio più piccolo. L’esonero contributivo spetta a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore all’importo di 40.000 euro su base annua.
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