La crisi demografica legata al calo delle nascite è diventata una delle sfide più urgenti per il futuro del Paese. Anche la provincia di Forlì-Cesena registra una flessione del 26,7%, tra il 2012 e il 2022, circa mille neonati in meno (dato Inps).
Luca Pestelli, ex amministratore unico di Forlifarma e candidato consigliere alle prossime elezioni regionali per Fratelli d’Italia (si è dimesso proprio quando ha accettato di entrare in lista), sottolinea l’urgenza di un’azione decisa: “La politica non può più attendere, è necessario agire subito per invertire il trend negativo della natalità. L’esperienza della società che gestisce le farmacie comunali di Forlì e Forlimpopoli dimostra come l’adozione di misure mirate di welfare aziendale e contratti integrativi possa fare la differenza”.
Racconta così la storia di cui è stato indirettamente protagonista: “Nel 2023 abbiamo registrato un vero e proprio ‘boom di nascite’, con 13 gravidanze su 74 dipendenti, a fronte di nessuna gravidanza nel 2022, quando queste agevolazioni non erano ancora in vigore”. Secondo Pestelli le famiglie, per far quadrare i conti, devono spesso rinunciare ad avere figli a causa dei costi: “Occorre prevedere contratti part-time, stabilità e promozioni professionali anche in caso di gravidanza. Non solo, anche permessi per l’inserimento dei figli all’asilo e premi di produzione”. Il tema della natalità va di pari passo con quello della parità di genere: “Va garantita a qualsiasi livello a partire dall’accesso alle progressioni di carriera, oltre che dal punto di vista retributivo”.
Un’altra lacuna emersa nel rapporto Inps Forlì-Cesena era un 25% di differenza tra gli stipendi degli uomini e quelli delle loro colleghe. “Durante la mia presidenza – sottolinea l’ex amministratore –, Forlifarma ha assunto una nuova dipendente in stato di gravidanza, e altre dipendenti hanno avuto la possibilità di accedere ad avanzamenti professionali nella stessa situazione. Sono tutte circostanze che dovrebbero essere ordinarie: purtroppo sappiamo che non è così”. I costi per introdurre politiche di sostegno ai lavoratori sono ingenti: “La Regione – dichiara il candidato consigliere – dovrebbe supportare le aziende che decidono di adottare strumenti di welfare integrativo pro-natalità con sgravi fiscali e contributi a fondo perduto. Se non interveniamo subito, l’Emilia-Romagna corre il rischio concreto di spopolarsi. Il supporto alla natalità sarà una delle nostre priorità nella prossima legislatura regionale”.
Anche Mirko De Carli, consigliere nazionale del Popolo della Famiglia, ha commentato i dati Inps sui neonati in provincia: “Quasi il 27% di nascite in meno rispetto al 2012 è un dato allarmante, frutto dell’inerzia politica a tutti i livelli. Non possiamo proseguire facendo affidamento sui flussi migratori. Servono idee e programmi per invertire la rotta”. Propone quindi il Reddito di Maternità: “È uno strumento che consente alle famiglie di avere le risorse economiche per crescere i propri figli”.
Valentina Paiano
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