Come saranno applicate le nuove disposizioni sulle detrazioni contenute nella legge di bilancio 2025?
Nell’articolo 8 della Manovra si possono leggere le norme relative alle detrazioni delle spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici. In modo più semplice e breve sarà chiamato in questi giorni “Bonus ristrutturazioni”. Vediamo cosa prevede e cosa cambia rispetto a prima.
Il bonus ristrutturazioni e l’ecobonus da gennaio resteranno al 50% per le prime case, mentre scenderanno al 36% per le altre. Questa è la principale novità.
Viene confermato il tetto di spesa detraibile pari a 96.000 euro per unità immobiliare.
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Bonus ristrutturazioni, detrazioni sugli immobili: è del 50% ma solo sulla prima casa e dal 2026 scende al 36%
Per il 2026 e 2027 la detrazione si assottiglia: le spese sostenute «dai titolari di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale» godranno di una detrazione al 36%, mentre per le altre abitazioni sarà del 30%.
Stesso schema anche per il sismabonus, ma senza tetto di spesa: nel 2025 50% sulla prima casa e 36% dalla seconda; per il 2026 e il 2027 36% sulla prima casa e 30% sulle altre.
Prorogato infine solo per il 2025 anche il bonus mobili, sempre con tetto di spesa detraibile di 5mila euro.
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Superbonus, tutti i numeri
L’Enea ha contato 496.155 asseverazioni depositate fino al 30 settembre 2024. Le detrazioni maturate per i lavori conclusi sono stabili a 123,016 miliardi di euro (122,9 di agosto). I cantieri condominiali (asseverazioni) sono 134.042 per un investimento complessivo ammesso a detrazione di 77,179 miliardi, che valgono circa il 66,3% del totale. I lavori realizzati rappresentano il 95,8%. I cantieri degli edifici unifamiliari hanno raggiunto quota 244.803 per un investimento complessivo da detrarre di 27,967 miliardi, che valgono circa il 24% del totale. I lavori realizzati rappresentano il 98,4%. I cantieri delle unita immobiliari indipendenti hanno raggiunto quota 117.302 per un investimento complessivo ammesso a detrazione di 11,286 miliardi, che valgono circa il 9,7% del totale. I lavori realizzati rappresentano il 98,3%. Restano 8 i castelli che hanno beneficiato del Superbonus per un valore di 1,082 miliardi ammessi a detrazione: lavori ultimati al 90,4%.
La novità che riguarda il Superbonus in Manovra è che anche per le spese effettuate nel 2023 sarà introdotta la possibilità di spalmare su dieci anni il recupero del bonus fiscale.
Le rateizzazioni di vecchie spese sostenute non saranno comprese nei nuovi tetti alle agevolazioni divisi per fasce di reddito, che scatteranno solo per i lavori con bonifici pagati a partire dal 1° gennaio 2025.
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