MACERATA – Il 29 ottobre del 2009 il corpo di Claudia Bartolozzi, infermiera corridoniana di 33 anni, venne trovato carbonizzato nella sua auto in contrada Alberotondo, a Macerata. Secondo il Tribunale di Macerata (la Procura aveva anche riaperto le indagini) la giovane si è tolta la vita. Una tesi avvalorata da un biglietto lasciato in casa, in cui chiedeva scusa. Ma l’avvocato Alessandro Caruso Frezza, che assiste la famiglia della 33enne, non ha mai creduto a questa tesi.
Il legale, secondo il quale si sarebbe trattato di un omicidio, annuncia ora che depositerà «una richiesta di riapertura delle indagini su incarico dei genitori di Claudia». Lo fa sulla base di «due nuove perizie calligrafiche che escludono definitivamente l’ipotesi del suicidio e due indicazioni testimoniali che potrebbero indirizzare verso l’individuazione dell’assassino».
La pubblicazione
L’avvocato Caruso Frezza ha anche pubblicato un libro sulla tragedia di Claudia Bartolozzi, a 15 anni dalla morte. Si intitola “Cercate l’Assassino” (Graus Edizioni) e sarà presentato domani alle 17.30 a Macerata, nella libreria Del Monte in via XXIV Maggio. Un romanzo-giallo «dedicato a quel caso giudiziario, fino a oggi archiviato come suicidio». Proprio domani l’avvocato Caruso Frezza annuncerà i dettagli dei nuovi elementi che lo hanno portato a chiedere la riapertura dell’inchiesta. L’incontro verrà moderato dalla giornalista Maria Letizia Clarici, Quando il Gip di Macerata archiviò la vicenda, nel 2019, i familiari della giovane infermiera parlarono di «decisione inaspettata e che ci lascia amareggiati», L’avvocato Caruso Frezza sottolineò un aspetto: «È stata reiterata – disse il legale – la fiducia in una perizia grafologica (a detta dello stesso avvocato) errata. Nessuna indagine è stata fatta per provare l’evento eccezionale che ha fatto sì che il libretto degli assegni di Claudia Bartolozzi, ritrovato nella sua abitazione, venisse compilato con scrittura a stampatello da terze persone». E ora la famiglia è pronta a chiedere una nuova riapertura dell’indagine, sempre nella convinzione che la giovane sia stata uccisa da qualcuno.
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